La Regione Puglia, con il disegno di legge regionale che sancisce il principio dell’acqua come bene
comune dell’umanità, come proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita, non assoggettabile a leggi di mercato, ha avviato la gestione pubblica del servizio
idrico integrato.
L’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese - Aqp”, che subentra all’Acquedotto pugliese s.p.a., sarà amministrata in forma di azienda pubblica regionale priva di scopo di lucro. Per
garantire inoltre la disponibilità e l’accesso all’acqua come diritto inviolabile sarà istituito un fondo regionale per il diritto all’acqua e uno di solidarietà internazionale. Il primo mira a
garantire il livello essenziale di accesso all’acqua per soddisfare i bisogni di vita di ogni cittadino, garantiti gratuitamente e a carico della fiscalità generale, mentre il secondo tende a
rimuovere gli squilibri economici e sociali e a contribuire a garantire l’acqua potabile a quelle popolazioni che non hanno accesso ai servizi idrici.
Il Piano triennale di investimenti (2010-2012) conta su 700 milioni di euro per aumentare produzione e qualità, ridurre le dispersioni e portare più acqua sulla costa.
È già pronto un corposo programma di riparazione della rete idrica, accompagnato dal progetto di sostituzione dei contatori: l’obbiettivo è dotarsi di un parco
contatori in cui la percentuale di apparecchiature installate da oltre 15 anni sia inferiore al 20% entro il 2012.
117 milioni verranno utilizzati per aumentare la produzione di acqua, con particolare riguardo alle zone costiere. La Puglia non ha acqua, la importa dalla Basilicata e
dall’Irpinia: i lavori riguarderanno l’area del Salento, del Sub Appennino Dauno, della Puglia centrale e dell’invaso della Conza.
Sarà aumentata la produzione di acqua potabile. In molte zone, la nostra acqua è buona come quella oligominerale, ma costa tra le 500 e le 1000 volte meno di quella
imbottigliata: continueremo a lavorare per migliorare la qualità della nostra acqua.
Altra sfida è quella della depurazione: abbiamo un laboratorio chimico-biologico che non ha nulla da invidiare a quello dell’istituto superiore di sanità.
Per il 2012 abbiamo l’ambizioso progetto di portare al 98% (la media italiana è al 70%) il livello di depurazione investendo 188,6 milioni di euro.
Nel piano sono previsti anche altri interventi, come i risparmi sulle perdite durante l’approvvigionamento, le operazioni strutturali sulle condotte idriche obsolete e le riduzione delle
interruzioni del servizio.